21 Settembre, Verona. Si gioca ed in mezzo al campo è giallo il colore delle maglie dei giocatori del Chievo. Sugli spalti lo stesso il tema cromatico nelle tante banane di gomma canzonatorie di una tifoseria da sempre ostile. E' biondo Fideleff, il giovane difensore classe '89, all'esordio con un Napoli che esaspera il concetto di turn-over e propone una squadra per 7/11 stravolta dai cambi. Partita all'insegna della noia col Napoli che non punge ed il Chievo che si difende a pieno collettivo e riparte. Fideleff è il migliore in campo per 70 minuti, finché non regala la palla della vittoria a Moscardelli su un tentativo di rinvio mal riuscito.
Un semaforo, anch'esso giallo, ferma il Napoli all'importante incrocio della riconferma dopo le ottime prove col Milan ed il Manchester City.
Livido di critiche, il Napoli ospita la Fiorentina pochi giorni dopo. Gli Azzurri impattano sullo zero a zero dopo una partita non entusiasmante. I Viola comandano per larghi tratti la partita però soffrono la mancanza di un realizzatore, il classico centravanti. Il Napoli stecca un altro appuntamento senza potersi neppure appellare alla scusante del turn-over.
La fiducia degli addetti ai lavori giornalistici conquistata ad inizio stagione è vacillante quando gli uomini di Mazzarri si ritrovano contro ancora maglie gialle, quelle del Villareal. Ma questa volta a colare a picco in un mare Azzurro è il Sottomarino giallo. Un migliaio di interminabili secondi per gli spagnoli, poco meno di una ventina di minuti per il Napoli e la pratica è chiusa. Una partenza lampo e Napoli avanti di due reti. Il resto della partita diventa ordinaria amministrazione o poco più. E' una vittoria che lancia un monito alle due corazzate del girone, il Bayern Monaco ed il Manchester City: il Napoli può e vuole giocarsi le sue carte per qualificarsi agli ottavi di Champions.
Intanto passano pochi giorni ed il campionato ripropone la sfida non da poco contro un'altra delle milanesi, l'Inter. Inter in crisi ma dal volto nuovo in panchina che risponde al nome di Ranieri, un Signore del calcio. I nerazzurri appaiono ben messi in campo col ritorno della difesa a 4 e di Maicon. Proprio quest'ultimo è il miglior interprete della partita nella prima mezzora: la sua spinta sull'out di destra crea non pochi grattacapi alla difesa azzurra. La partita è vivace, intensa e combattuta, al San Siro và in scena uno spettacolo godibilissimo con le squadre che si fronteggiano a viso aperto e con continui capovolgimenti di fronte. I nerazzurri, leggermente più pimpanti, vanno via via in leggero calo finché quando mancano 5 minuti scarsi all'intervallo Obi ( ammonito ingiustamente in precedenza ) commette un fallo ( da ammonizione ) ingenuo su Maggio. Il fallo comincia leggermente al di fuori dell'area di rigore mentre Maggio cade "in the box". L'arbitro decreta rigore e secondo giallo per Obi, che abbandona il campo. Hamsik sbaglia il penalty, ma Campagnaro è più lesto di tutti e mette in rete la ribattuta. E' un colpo che fà crollare i nervi ai senatori sudamericani dell'Inter: Julio Cesar si prende il giallo e inveisce in maniera concitata e reiterata contro l'arbitro; Maicon scalpita e perfino Javier Zanetti, il capitano sempre tranquillo ( che poteva in precedenza rischiare l'espulsione per un fallo da ultimo non fischiato su Lavezzi ), si prende un giallo per proteste; infine Cambiasso all'intervallo, con gesti eloquenti, aizza il pubblico del Meazza contro l'arbitro.
Inizia il secondo tempo ma l'Inter non entra in campo. Nervosismo ed inferiorità numerica tagliano le gambe agli uomini di Ranieri, che, ad onor del vero, anche 11 vs 11, sul finale del primo tempo, erano andati in affanno. E così inizia lo show del Napoli. 56' e due a zero di Maggio che si lancia uno contro tutti nella difesa nerazzurra, batte in volata Nagatomo e mette in rete l'assist di Mascara. Zuniga sbaglia da pochi metri il tris che arriva con Hamsik al 75', dopodiché è tutto possesso palla del Napoli.
Questa volta il semaforo è verde e Mazzarri festeggia con 3 goal il suo cinquantesimo compleanno. Il Napoli si conferma ancora grande contro le grandi. E presto arriverà una grandissima, forse monumentale, il Bayern Monaco. Per quell'ora, contro i rossi bavaresi, di che colore sarà il semaforo?
Intanto passano pochi giorni ed il campionato ripropone la sfida non da poco contro un'altra delle milanesi, l'Inter. Inter in crisi ma dal volto nuovo in panchina che risponde al nome di Ranieri, un Signore del calcio. I nerazzurri appaiono ben messi in campo col ritorno della difesa a 4 e di Maicon. Proprio quest'ultimo è il miglior interprete della partita nella prima mezzora: la sua spinta sull'out di destra crea non pochi grattacapi alla difesa azzurra. La partita è vivace, intensa e combattuta, al San Siro và in scena uno spettacolo godibilissimo con le squadre che si fronteggiano a viso aperto e con continui capovolgimenti di fronte. I nerazzurri, leggermente più pimpanti, vanno via via in leggero calo finché quando mancano 5 minuti scarsi all'intervallo Obi ( ammonito ingiustamente in precedenza ) commette un fallo ( da ammonizione ) ingenuo su Maggio. Il fallo comincia leggermente al di fuori dell'area di rigore mentre Maggio cade "in the box". L'arbitro decreta rigore e secondo giallo per Obi, che abbandona il campo. Hamsik sbaglia il penalty, ma Campagnaro è più lesto di tutti e mette in rete la ribattuta. E' un colpo che fà crollare i nervi ai senatori sudamericani dell'Inter: Julio Cesar si prende il giallo e inveisce in maniera concitata e reiterata contro l'arbitro; Maicon scalpita e perfino Javier Zanetti, il capitano sempre tranquillo ( che poteva in precedenza rischiare l'espulsione per un fallo da ultimo non fischiato su Lavezzi ), si prende un giallo per proteste; infine Cambiasso all'intervallo, con gesti eloquenti, aizza il pubblico del Meazza contro l'arbitro.
Scene di non ordinaria follia.
Inizia il secondo tempo ma l'Inter non entra in campo. Nervosismo ed inferiorità numerica tagliano le gambe agli uomini di Ranieri, che, ad onor del vero, anche 11 vs 11, sul finale del primo tempo, erano andati in affanno. E così inizia lo show del Napoli. 56' e due a zero di Maggio che si lancia uno contro tutti nella difesa nerazzurra, batte in volata Nagatomo e mette in rete l'assist di Mascara. Zuniga sbaglia da pochi metri il tris che arriva con Hamsik al 75', dopodiché è tutto possesso palla del Napoli.
Questa volta il semaforo è verde e Mazzarri festeggia con 3 goal il suo cinquantesimo compleanno. Il Napoli si conferma ancora grande contro le grandi. E presto arriverà una grandissima, forse monumentale, il Bayern Monaco. Per quell'ora, contro i rossi bavaresi, di che colore sarà il semaforo?
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